Sono Mauro Passari, attualmente dottorando in Immuno-Oncologia, ma ex studente dell'Università di Messina presso cui ho conseguito Laurea Triennale e Magistrale in Biotecnologie Mediche. Il mio percorso universitario culmina con l'insostituibile esperienza all'estero garantita dal progetto Erasmus Traineeship promosso da UniME. Grazie a questa esperienza ho finalmente saggiato l'internazionalità del mondo della ricerca, privo di confini sia politici che mentali. Tra un esame e l'altro, la ricerca adrenalinica in tutta Europa di un laboratorio presso cui approfondire la linea di ricerca da loro offerta costituisce il primo fondamentale passo. Non sei ancora laureato, ma finalmente cominci a metterti in gioco, presentando te stesso, le tue inclinazioni e i tuoi interessi. Ho svolto il mio Erasmus Traineeship a Madrid, presso il prestigioso centro di ricerca CSIC-CIB, lab 502 del dott.Rodrigo Bermejo, il cui team si occupa di studiare i pathways di checkpoint response che si attivano al fine di proteggere l'integrità genomica nell'organismo modello di Saccharomyces Cerevisiae. Oltre il tirocinio, questa esperienza estera è stata un vero e proprio imprinting per quanto riguarda il mondo dellla ricerca, un campione del mio futuro. Indipendenza, pianificazione del tempo e degli esperimenti, arricchimento formativo e scientifico hanno caratterizzato questa prima avventura, oltretutto immersa in un contesto culturale piuttosto stimolante e vitale come quello Spagnolo.
Mi chiamo Elisabeth Spiritosanto, meglio nota come Sissy. Ho frequentato il CdS in Biotecnologie all’Universita’ di Messina dall’Ottobre del 2015 all’Ottobre del 2018. Durante il mio terzo anno, ho avuto l’opportunita’ di partecipare all’Erasmus Traineeship Programme alla Nottingham Trent University (UK). Sin dal mio primo anno, avevo considerato l’idea dell’Erasmus, sia perche’ mi avrebbe dato la possibilita’ di confrontarmi con realta’ scientifiche estere, sia perche’ sarebbe stata un’importante esperienza personale e professionale che avrebbe pesato molto nel mio CV e sicuramente mi avrebbe aperto molte porte.
La mia tutor mi consiglio’ di intraprendere questo Progetto nell’ambito della ricerca tesi, cioe’ il tirocinio per la tesi di laurea, in modo tale da avere un’esperienza completamente pratica. Come sedi disponibili, quell’anno, c’erano l’Inghilterra, che aveva gia’ ospitato alcuni studenti l’anno precedente, e il Belgio. Decisi di optare per l’Inghilterra in modo tale da poter perfezionare il mio inglese anche al di fuori del contesto accademico. Cosi’, parti’ inizialmente con l’intento di fermarmi tre mesi.
La NTU, e in particolare il campus scientifico, e’ una bellissima universita’, con tante zone verdi e servizi per gli studenti, sia dal punto di vista sportivo che della socializzazione. Il gruppo di ricerca in cui ho lavorato era finanziato da Diabetes UK, e godeva di attrezzature all’avanguardia. Sono stata accolta molto bene, e nel giro di poco tempo ho imparato le tecniche principali per il mio progetto.
Malgrado il mio entusiasmo e buona volonta’, pero’, gli ostacoli non sono mancati – cosa assai frequente nell’ambito della ricerca! Il ritardo nella consegna di un reagente importante per il mio studio, mi ha spinto a chiedere all’ufficio Erasmus un prolungamento di altri due mesi, cosi’ da poter terminare la mia ricerca e produrre risultati significativi. Mentirei se dicessi che e’ stato un peso per me: anzi, non volevo proprio andarmene! Infatti, non solo mi ero ambientata nel mio gruppo e avevo acquisito familiarita’ con il sistema accademico inglese, ma avevo anche fatto splendide amicizie con altri ragazzi Erasmus e non con cui avevo passato tanti momenti bellissimi e divertenti.
Il momento dell’addio e’ stato abbastanza triste, ma sempre mi portero’ nel cuore questa esperienza che mi ha dato la possibilita’ di assaporare la realta’ scientifica al di fuori del mio contesto locale, di imparare tecniche che mi sarebbero state utili in seguito, di vivere per la prima volta lontano da casa, di fare tante esperienze che mi hanno insegnato tanto.
E non e’ finita qui! Qualche settimana dopo il mio rientro in Italia, il professore che mi ha seguito a Nottingham, il quale era rimasto molto colpito dal mio lavoro e con cui sono ancora in contatto, mi ha informata di un’opportunita’ da non perdere: un Master by Research alla Kingston Univeristy London completamente finanziato dal Kingston Hospital, che avrebbe collaborato per quel progetto. Ho fatto domanda, e la mia esperienza tecnica e professionale ha convinto la commissione, che ha deciso di scegliere me! Adesso, finito il mio Master, ho vinto diverse borse per Dottorati di Ricerca (PhD), sia in Inghilterra che in Germania; alla fine ho optato per un PhD di quattro anni alla prestigiosa University of Warwick (tra le prime 100 nelle classifiche mondiali).
In conclusione, non posso che essere grata di aver avuto l’opportunita’ di partecipare al progetto Erasmus, che mi ha insegnato tanto, aperto tante porte, permesso di viaggiare e conoscere persone meravigliose!
Sono Gabriella Calì, attualmente dottoranda in Traslational Molecular Medicine and Surgery, ex studentessa di Biotecnologie Mediche.
Dopo aver conseguito la laurea Magistrale, grazie al progetto Erasmus Traineeship promosso da Unime, ho avuto la possibilità di poter svolgere la mia prima esperienza lavorativa all’estero. Sono partita a Gennaio 2020 con una valigia piena di paure ma anche di grandi aspettative. Ho lavorato presso il Netherland Cancer Institute ad Amsterdam, nel laboratorio di Immunologia dove ho potuto approfondire gli effetti dell’induzione della senescenza nel trattamento del tumore al fegato.
Nonostante le difficoltà insorte a causa della pandemia, questa esperienza ha permesso di incrementare le mie conoscenze in ambito lavorativo, dove ho acquisito nuove tecniche molecolari utili per il mio bagaglio formativo, ma soprattutto in ambito relazionale. Infatti, l’esperienza dell’Erasmus ti permette di conoscere ragazzi provenienti da altre culture ed altri paesi. Proprio questi ragazzi diventano per tutto il tempo della permanenza all’estero la tua famiglia.
Ho grazie a quest’esperienza migliorato anche la conoscenza della lingua inglese usata non solo nell’ambito lavorativo, ma anche nell’ambito delle relazioni interpersonali.
Particolarmente azzeccata la scelta di svolgere l’Erasmus in una città come Amsterdam. Città cosmopolita, ma anche piena di arte e di cultura. Tra i canali di Amsterdam ho lasciato un pezzo di cuore, motivo per cui consiglio a tutti gli studenti che hanno il desiderio di fare questa esperienza di non aver paura.